Un Rito millenario che torna a rinnovarsi ogni anno dal 1001, l'ultimo sabato di Aprile, in onore della Madonna Nera: è un culto basato su una storia, se sia vera non si sa che vede la Madonna Incoronata apparire su di una quercia, attorniata da figure di angeli e santi; ai suoi piedi un pastorello, chiamato Strazzacappa e con lui un nobile conte di Ariano Irpino, giunto li a caccia. Subito dopo l'apparizione, il pastore prese la caldarella di rame che portava con sé,vi versò dell'olio appendendola ad un ramo della quercia, a mò di lampada, l'accese in onore della Madonna.
Quell'olio durò per molti anni senza che se ne rifondesse altro. Ecco l'usanza di ungersi con l'olio prima del saluto alla Madonna all'interno della Chiesa. I pellegrini che giungono da ogni parte di Capitana molti dei quali addirittura a piedi, allestiscono vere e proprie sacre rappresentazioni itineranti su carri agricoli e mezzi di lavoro motorizzati (un tempo carretti, cavalli e buoi), accompagnando questi ‘allestimenti scenografici’ con preghiere, laudi, inni tutti dedicati alla Madonna.
Da noi si parte alle 3 del mattino, in processione dietro il carro addobbato con fiori ma con ancora nessun personaggio. Si giunge a destinazione dopo circa tre ore di cammino , ed è ora che il carro viene completato, i bambini che sono i protagonisti della scenografia vengono sistemati sopra . Si riparte alla volta dei cancelli del santuario per compiere il triplice giro che ogni compagnia (paese) fa intorno al santuario prima di entrarvi.
Questi tre giri sono un'anticamera, quasi una sorta di permesso ad essere ammessi al cospetto della Regina del Cielo. Dopo di chè si entra per ascoltare la Santa Messa.
Ognuno è libero di credere in ciò che vuole, ma la suggestione di questi momenti è davvero molto forte!
